Un semplice ed innato gesto come quello della corsa, apparentemente facile per ogni sportivo, diviene al momento di sviluppare determinate velocità estremamente complesso, ricco di tantissimi dettagli e interpretazioni tecniche che si vanno a fondere con le caratteristiche antropometriche e fisiche dell’atleta.
Pertanto, non apprendere uno stile di corsa fluido, armonico comporta il rischio di compiere degli errori dannosi per l’ apparato locomotore,muscolare, articolare e quindi per il nostro stato di salute generale, viceversa migliorare la meccanica di corsa aiuta senza dubbio abbassare i costi energetici e ridurre gli infortuni.
Nell’azione ciclica di qualsiasi corsa ,che sia lenta, media o veloce avviene un’alternanza di passi in cui, a momenti di appoggio singolo del piede a terra, si succedono momenti di volo.
La fase di volo, rappresenta l’istante in cui il piede dell’atleta perde contatto con il suolo e il suo centro di gravità raggiunge il punto più elevato a causa dell’effetto consequenziale del momento d’impulso.
La fase di appoggio si divide a sua volta in tre momenti, ammortizzazione, sostegno e spinta: durante l’ammortizzazione il piede comincerà a prendere contatto con il suolo, inizialmente con il tallone consentendo l’accumulo di energia elastica mediante l’intervento dei muscoli della catena cinetica principalmente il surale, il quadricipite ed i glutei, per poi nella fase denominata di sostegno scaricare il peso del corpo che si si sposta sempre più in avanti sulla zona mediale.
Durante la corsa lenta, mezzo più utilizzato dai fondisti, la fase ammortizzante è a carico maggiormente della pianta del piede (metatarso esterno), mentre nella corsa veloce il contatto del piede con il terreno avviene solo con l’avampiede.
Il piede , una volta terminata la fase di sostegno, prosegue la propria rotazione in avanti entrando nell’ultima fase del ciclo , quella denominata di stacco o di spinta. In questo momento, il peso dell’atleta si trasferisce dalla zona mediale all’avampiede, scatenando una forza che può raggiungere un’intensità tra le 4 e le 7 volte il peso corporeo, dove i muscoli della catena cinetica precedentemente sovrastirati surale, quadricipite e gluteo si contraggono rapidamente e restituendo energia elastica danno l’impulso al sistema permettendo all’arto portante di estendersi completamente e a quello libero di innalzare la gamba opposta e consentendo l’inizio di un nuovo ciclo.
Inoltre nel momento di spinta finale svolgono un ruolo fondamentale il movimento alternato delle braccia ,l’oscillazione degli arti superiori consente di mantenere il baricentro del corpo intorno alla posizione d’equilibrio e ciò favorisce un minore consumo di energia.
La corretta oscillazione della braccia ha quindi lo scopo di assorbire e limitare le spinte eccentriche.
Inserire costantemente nel proprio piano di allenamento sedute di tecnica di corsa consentirà di aumentare l’efficienza della propria corsa, il miglioramento delle prestazioni oltre a favorire una diminuzione delle rigidità e delle tensioni muscolari.
I mezzi di allenamento più efficaci per allenare la tecnica di corsa sono le andature, nelle loro varie forme propriocettive, coordinative e condizionali. Possono essere inserite anche sotto forma di circuito prima di un allenamento di corsa lenta oppure rappresentare una vera e propria seduta del vostro training, un ottima variante risulta quella di svolgerle a piedi nudi utilizzando terreni erbosi o sulla sabbia.
Si consiglia di far precedere le andature tecniche , da alcuni esercizi propedeutici quali, flessione plantare e dorsale del piede, flesso-estensione delle dita del piede, circonduzione del piede,flessione plantare con massima flessione delle dita.
La seduta si completa con degli allunghi sulla distanza di 80 -100 metri , da correre in totale decontrazione, in cui non si deve pensare alla velocità ma bensì alla spinta dei piedi, alle ginocchia che salgono e alla completa apertura del passo.
Le svariate strumentazioni e i dispositivi da polso che il mercato odierno offrono consentono di analizzare ,valutare e monitorare nel tempo le componenti che incidono durante la vostra corsa , in particolare il tempo di contatto al suolo, il Rapporto verticale , la Cadenza di corsa media ,la lunghezza media del passo, l’oscillazione verticale, parametri che dopo un accurato lavoro tecnico possono sensibilmente migliorare.
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